Il piccolo principe

ALENA LOPRETE
CAPITOLO VII-VIII
IL FIORE CHE MI PIACE
Il fiore che più mi piace, fin da piccola, è la rosa. La rosa mi trasmette affetto, amore verso la famiglia e gli amici, novità, belle cose. La rosa è un simbolo. Infatti la regaliamo alla festa della mamma, a San Valentino, ogni ricorrenza che ricorda l’amore. Tutte le rose inizialmente sono piccoli germogli, pian piano diventano dei boccioli e infine sbocciano del tutto sfoggiando ogni suo colore: rosa rossa, rosa bianca, rosa gialla… Purtroppo, anche le rose appassiscono come tutte le cose di cui non ci prendiamo cura. La rosa, in qualche modo, ci fa capire anche di non trascurare le cose, di alimentarle ogni giorno con il nostro affetto perché una volta appassite non ritornano più come una volta. Penso che il germoglio non sia solo un semplice germoglio, ma è il germoglio della speranza. La rosa è lo specchio di quello che noi cerchiamo di coltivare ogni giorno.
 
CAPITOLO X
IL RISPETTO, L'OBBEDIENZA, L'INGIUSTIZIA

Penso che ognuno di noi voglia rispetto, obbedienza e giustizia o almeno a me piace riceverli. Il rispetto per me è sapersi comportare con il prossimo, attenersi alle leggi dello stato, attenersi a qualsiasi regola che ci viene posta, non giudicare gli altri. E’ anche avere la consapevolezza che dà senso e significato. Il rispetto è darlo ma anche riceverlo. Obbedienza significa farsi sentire, essere ascoltati, obbedienza è sinonimo di rispetto. L’obbedienza è molto importante nella famiglia, obbedienza è anche educazione, che i nostri genitori si impegnano a trasmetterci sin da piccoli. Molto spesso veniamo accusati di cose di cui non abbiamo colpe. La giustizia è un diritto e un dovere che tutti noi pretendiamo, è la volontà di riconoscere a ciascuno ciò che gli è dovuto. Rispetto, obbedienza e giustizia sono ognuno sinonimo dell’altro e sono principi fondamentali della vita che ognuno di noi deve possedere.
CAPITOLO XI-XII
IL VANITOSO e L'UBRIACONE
Per che cosa ti piace essere ammirato?/Per che cosa provi vergogna?

Ammirazione è sinonimo di vanità. Vanità significa essere sicuri di se stessi, essere ammirati davvero tanto nel proprio essere. Ai miei occhi non vedo tanta ammirazione nella mia persona ma vedo che gli altri si complimentano tanto per il mio carattere. Dicono che sono una ragazza molto simpatica, brava, molto solare e aperta sempre a fare nuove amicizie. Adoro essere ammirata per questo mio aspetto che non riconosco di avere. Non sono molto sicura di me stessa perciò non sono una ragazza che si espone molto ma che rimane sempre nel suo. Ma penso anche che tutti noi proviamo vergogna per qualcosa, chi più chi meno. Sono una di quelle ragazze nella quale la vergogna prevale. Ad esempio ho vergogna del mio fisico, ho vergogna di espormi troppo. La vergogna molto spesso è un’emozione che provoca dolore. Si presenta come un senso sgradevole di trasparenza. Quando si prova questo sentimento il pensiero è quello di sentirsi inferiori, giudicati, ed essere tutt’altro di come siamo. A causa di quest’emozione tendiamo a nasconderci, chiuderci in noi stessi, non esprimerci, stare in silenzio in un angolo tutti soli. Penso che avere vergogna è un difetto ma anche un pregio che ognuno di noi ha. Sono una persona che ama essere circondata dalla gente ma che non ama mostrarsi o esibirsi davanti agli altri.
CAPITOLO XIV
LA RESPONSABILITA'

Essere responsabili significa essere consapevoli delle scelte e delle cose che si decidono di fare. Vuol dire prenderci cura del ruolo di figlia o figlio, di madre o padre, di amica o amico; tutti i ruoli della vita: diritti, doveri, dolori, gioie… Essere responsabili significa portare a conclusione l’incarico che abbiamo preso, facile o difficile che sia. Bisogna essere responsabili nell’ambito scolastico, nell’ambito lavorativo, nell’ambito personale come ad esempio l’essere cittadino. La responsabilità a volte può farti essere anche più sicuro di te stesso e in tutto ciò che scegli di fare. Ci richiamano genitori e insegnanti ogni giorno a gestire da soli i nostri impegni, i nostri doveri scolastici, le nostre scelte personali e non farci condizionare da altre che sono poco giuste per noi. La responsabilità non è facile come crediamo, pretende fatica, perché essere responsabili significa aver tenuto conto dei pro e dei contro delle nostre azioni, aver pensato al dopo dei nostri comportamenti e superarli senza problemi. Quindi prima di tutto essere responsabili significa essere riflessivi e pensarci più di due volte per prendersi l’impegno. Noi siamo responsabili di tutto ciò che accade, qualcuno può pensare che è un’affermazione molto cruda o qualcuno può non essere d’accordo. Ma spetta a noi, prendersi la responsabilità di tutto ciò che succede nella vita.
CAPITOLO XV
L'ESPLORAZIONE

Esplorazione significa andare alla ricerca sempre di cose nuove, di cose che ci piacciono. Esplorazione significa curiosità. Curiosità di tutto ciò che ci circonda ogni giorno, curiosità della vita. Esplorare significa anche attendere il giorno dopo e vedere ciò che ci aspetta, cosa dobbiamo affrontare. La curiosità non ha età: nasce nei bambini con la loro raffica di domande e si sviluppa di più nell’adolescenza e nella gioventù. La curiosità è fondamentale, è la chiave della libertà, apre la mente alla conoscenza di cose nuove solo grazie a questa necessità. Esplorare significa non fermarsi all’apparenza, alcune volte ingannevole, delle cose e quindi essere più aperti, più tolleranti. La curiosità di esplorare è il pizzico in più per andare avanti ogni giorno.