Il piccolo principe

ALENA LOPRETE
SCHEDA LIBRO I, II, III
 
SCHEDA PERSONAGGIO:
Il Piccolo Principe
PROFILO FISICO: era basso, magro, indossava una maglietta e pantaloni verdi, una sciarpa legata al collo e scarponcini marroni, aveva capelli corti e biondi.

PROFILO PSICOLOGICO: era un bambino molto curioso, molto intelligente, solo, buono e molto serio.

MI SOMIGLIA PERCHE' anch'io non mi accontento mai alla prima cosa che mi si pone davanti e sono curiosa di qualunque cosa mi circonda.

NON MI SOMIGLIA PERCHE' io non vivo in un pianeta dove tutto quello che mi circonda è piccolo.

CHI E'? Era un bambino tutto solo e perso nel deserto del Sahara.
DA DOVE VIENE? Veniva da un altro pianeta, dove tutto era poco più grande di lui.
COSA CERCA? Cercava una pecora che poteva vivere a lungo e che ottenne solo grazie al pilota.

 
SCHEDA PERSONAGGIO:
Il Pilota
PROFILO FISICO: non è definito.

PROFILO PSICOLOGICO: non era mai capito, gli piaceva disegnare e pilotare gli aeroplani, non si fidava molto delle persone più grandi.

MI SOMIGLIA PERCHE' anch'io non sempre vengo capita

NON MI SOMIGLIA PERCHE' a me non piace disegnare

CHI E'? Era un bambino di 6 anni a cui piaceva tanto disegnare, ma non era mai capito da persone più grandi.

COSA FA? Lasciò perdere la sua carriera da pittore e si dedicò alla geografia, imparò a pilotare gli aeroplani.

COSA GLI E' SUCCESSO? A 6 anni ebbe un incidente con il suo aeroplano, nel deserto del Sahara. Qualcosa si era rotto nel motore, siccome era solo si mise a riparare da solo il guasto. La prima notte dormii sulla sabbia e la mattina dopo si risvegliò all'alba da una strana vocina che gli disse "Mi disegni una pecora, per favore?"
Il pilota, paziente, gli disegnò quattro pecore diverse e solo l'ultima gli andò bene. Poi si iniziarono a conoscere meglio facendosi domande a vicenda.

CHI HA INCONTRATO? Incontra il Piccolo Principe, un bambina che non aveva mai visto.

COME SI SENTE? Si sentiva solo, abbandonato ma dopo aver incontrato il Piccolo Principe si sente più a suo agio.

 
COS'E' PER TE IL DESERTO?
Per me il deserto è silenzio, tranquillità, libertà ma anche paura e aridità. Tutti noi stiamo vivendo un periodo strano che rievoca l’immagine del deserto. Non solo non si può uscire di casa ma, se ci provi, vedi intorno a te strade vuote, linde e silenziose, locali chiusi, saracinesche abbassate, marciapiedi desolati, singoli individui imbavagliati. Il deserto è la tristezza per questi tempi e la nostalgia per le cose che non viviamo più tutti i giorni. Serve anche a riflettere e a tornare sui nostri pensieri. Deserto è sentirsi disorientati, non sapere dove andare, sentirsi persi, soli. Nel deserto però, è possibile scoprire la bellezza della vita che si dà per scontata, l’invisibile agli occhi. E quindi, usciamo dal deserto e mostriamo le nostre emozioni, condividiamole e rendiamo vita ciò che ci circonda.
 
TI E' MAI CAPITATO DI NON ESSERE CAPITO?
Cos’è la comprensione? La comprensione è aprire il nostro cuore agli altri e sperare che anche gli altri lo facciano con noi. Non è semplice!
Anche a me è capitato di non essere compresa. Non essere compresa ti fa arrabbiare tanto, ti senti esclusa, ti fa male, ti senti delusa, persa, pensi e ripensi ..."Perché. Cosa sbaglio? C’è qualcosa che non va in me? Perché non riescono mai a capirmi? Ti poni mille domande ma non riesci mai a trovarne la risposta. Ciascuno di noi desidera essere capito da qualcuno. Tutti desideriamo che ci capiscano anche senza dire una parola, che ci capiscano anche solo guardandoci negli occhi o addirittura prevedendo ciò che stiamo pensando. Per essere capiti, bisogna instaurare una sintonia, una confidenza, un rapporto legato fortemente da un “qualcosa” con un amico o con un’amica, con i propri genitori, con i propri nonni. Essere capiti significa essere ascoltato, essere amato.
Bello essere capiti. Significa che hai accanto una persona o più che finalmente capiscano il tuo punto di vista e lo rispettino .